Cosa vedere a Reggio Emilia? Ecco un appassionante ed interessante itinerario archeologico che guida alla scoperta delle più importanti testimonianze della Reggio Romana. Percorrerlo significa fare un viaggio indietro nel tempo.
La prima tappa dell’itinerario è Palazzo Spalletti Trivelli, antico e pregiato edificio posizionato lungo la Via Emilia, nel centro storico di Reggio. Attualmente è sede del Credito Emiliano (Credem), che l’acquistò nel 1940 avviando importanti lavori di restauro con l’obiettivo di restituire all’edificio l’originario splendore. Il palazzo è un vero e proprio scrigno di reperti artistici e storici. Nel piano interrato conserva un sito archeologico di epoca romana di notevole importanza per ricostruire la storia di Reggio Emilia. Il sito permette infatti di accedere nel cuore dell’antica città di Regium Lepidi: la piazza del Foro. Purtroppo però il palazzo è visitabile solo in occasione di mostre ed eventi o su prenotazione.
A pochi metri da Palazzo Spalletti Trivelli, sempre lungo la Via Emilia, si può osservare una targa commemorativa che indica il Gromae Locus, ossia il punto esatto da cui ha avuto inizio la costruzione della città, tra il 187 e il 185 a.C. Qui infatti i romani piantarono la groma, l’asta di legno utilizzata dal mensor o agrimensor legionis per tracciare i due assi principali del nuovo insediamento: il decumano massimo, che corrisponde alla Via Emilia che va da Piacenza a Rimini; e il cardo, che invece coincide con l’odierna Via Roma.
La tappa successiva dell’itinerario è il Museo Diocesiano, situato al pianterreno del Palazzo Vescovile Estense, attestato dal XII secolo ma successivamente, nella prima metà del XVII secolo, modificato dall’architetto Bartolomeo Avanzini. Al suo interno sono custodite un gran numero di opere databili dal IV al XVI secolo, tra le quali spicca l’esteso pavimento a mosaico di età tardoantica rinvenuto sotto la cripta della Cattedrale di Santa Maria Assunta. Il magnifico tappeto di pietra, che probabilmente faceva parte di una vasta domus, è decorato con raffinate scene mitologiche, danzatori, animali e motivi geometrici.
L’itinerario prosegue poi in Piazza Prampolini, il cuore pulsante di Reggio Emilia. Su essa affaccia il Palazzo del Comune, la cui costruzione, iniziata nel 1416, vede diversi successivi interventi architettonici. L’edificio, da cui si accede alla Sala del Tricolore, custodisce nell’ingresso la statua di Marco Emilio Lepido, fondatore della città in epoca romana, che da lui prese il nome.
A pochi passi da Piazza Prampolini si trova il Palazzo dei Musei, sede principale dei Musei Civici di Reggio Emilia. Nel Portico dei Marmi sono esposti epigrafi e frammenti di architettura funeraria provenienti dalle necropoli di Regium Lepidi. Fra i monumenti più significativi si segnalano: l’epigrafe in versi elegiaci commemorante la giovane Tinuleia Musa; e la stele del liberto C. Pomponius Felix. Nel Chiostro invece sono ricostruiti monumenti funerari a tamburo di centurioni romani.
Infine, l’ultima tappa dell’itinerario è Parco del Popolo, il polmone verde della città nonché uno dei luoghi più importanti della Reggio storica. Conosciuto anche come Giardini Pubblici, sorge nell’area un tempo occupata dalla “Cittadella”. Al suo interno si può ammirare il monumento ai Concordi, un recinto funerario edificato da una famiglia romana che viveva nella zona dell’antica Brixellum (Brescello). Ritrovato a Boretto nel 1929, rappresenta una delle più interessanti espressioni del rilievo funerario romano di tutta l’Italia settentrionale.
Foto © Comune di Reggio Emilia
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