Le pietre panoramiche dell’Appennino

Le pietre panoramiche dell’Appennino sono formazioni rocciose particolarmente suggestive, che offrono viste mozzafiato sulle catene montuose e le vallate circostanti. Rappresentano punti di osservazione ideali per godere del paesaggio e immergersi nella tranquillità della natura. Qui di seguito ve ne presentiamo quattro.

Pietra di Bismantova (Reggio Emilia)

Situata nel comune di Castelnovo ne’ Monti, a poco più di 40 chilometri dal nostro agriturismo, la Pietra di Bismantova è un imponente massiccio dalle pareti verticali che si staglia isolato tra le montagne appenniniche. Risalente al miocene antico, nel corso dei secoli ha stupito viandanti ed è stata addirittura celebrata da poeti. Primo fra tutti Dante Alighieri, che ne fu colpito a tal punto da citarla nei versi 26 e 27 del IV Canto del Purgatorio. Intorno alla pietra aleggiano anche molte leggende e credenze popolari legate alla presenza di fenomeni di stregoneria e di presenze demoniache.

Sono innumerevoli i sentieri che portano verso la sommità della rupe. I percorsi, la maggior parte tracciati CAI, iniziano in corrispondenza dei centri abitati. Uno di questi è il Sentiero Spallanzani, dedicato al famoso naturalista reggiano vissuto nel XVIII secolo, che parte proprio da Scandiano. Vi sono inoltre un gran numero di percorsi di arrampicata e due vie ferrate. Dal pianoro sommitale si possono ammirare alcune delle più importanti cime dell’Appennino Tosco-Emiliano (come i monti Cimone, Ventasso, Cusna e l’Alpe di Succiso) mentre ai piedi della rupe sorge un suggestivo eremo.

Groppo del Vescovo (Parma)

Ubicato sul confine tra Emilia e Toscana, tra Berceto (PR) e Pontremoli (MS), il Groppo del Vescovo è uno dei luoghi più belli della Lunigiana. Si presenta come “una bianca onda pietrificata” che emerge dal morbido paesaggio verdeggiante dei prati e pascoli della zona del crinale dell’Alto Appennino Tosco-Emiliano. Oltre ad essere un geosito di particolare rilevanza paesaggistica per gli spettacolari panorami che si possono osservare, è la località-tipo di affioramento della omonima formazione geologica dei Calcari del Groppo del Vescovo.

Il percorso più noto per raggiungere il Groppo del Vescovo, praticabile a piedi o in mountain bike, parte dal Passo del Cirone ed ha una durata di 1 ora e 30 minuti circa. Nei dintorni del Groppo del Vescovo merita una deviazione il piccolo ed affascinante abitato di Sesta Inferiore, frazione del comune di Corniglio (provincia di Parma). Incastonato tra le cime del crinale e il torrente Parma, è anche noto come il paese dipinto. Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso Walter Madoi, uno degli artisti parmigiani più significativi del dopoguerra, realizzò, sui muri esterni dei fabbricati, una serie di splendidi affreschi, molti dei quali si possono ancora ammirare.

Pietra Parcellara e Pietra Perduca (Piacenza)

In Val Trebbia, una delle quattro valli dei Colli Piacentini, definita dallo scrittore statunitense Ernest Hemingway come “la valle più bella del mondo”, si trovano la Pietra Perduca e la Pietra Parcellara, due monti di ofiolite che rappresentano gli affioramenti ofiolitici posti più a settentrione e più vicini alla pianura dell’intero Appennino. Mete di rude bellezza, sono collegate tra loro da un sentiero sul versante meridionale.

Posizionata sul confine tra i comuni di Bobbio e Travo, la Pietra Parcellara è la principale cima rocciosa della provincia di Piacenza. Si sporge bruscamente dalla collina, distinguendosi per morfologia e imponenza. Il percorso che porta alla cima, da cui si può godere di un panorama mozzafiato della vallata, inizia dall’Oratorio della Madonna di Caravaggio, importante edificio religioso situato nel comune di Bobbio.

A poca distanza dalla Pietra Parcellara fa capolino la Pietra Perduca, simile per conformazione. Si riconosce per la sua antica chiesetta eremita, dedicata a Sant’Anna, e per le particolari vasche di tritoni scavate nella roccia, chiamate i letti dei Santi, intorno alle quali ruotano numerose leggende. Anche in questo caso la mole rocciosa domina il dolce e ondulato paesaggio coltivato, ma raggiungere la vetta è ancora più facile grazie ai gradini incisi nella rupe.