Il chiostro è il cuore di un convento, un monastero o un’abbazia. Generalmente è un cortile quadrato o rettangolare circondato su più lati da corridoi coperti, che si aprono sullo spazio centrale con una serie di arcate, da cui si accede ai principali locali conventuali. Dal latino claustrum, luogo chiuso, indicava lo spazio in cui i monaci si isolavano dal mondo circostante, camminavano, pregavano, meditavano o scambiavano impressioni con i propri fratelli. Fortunatamente oggi la situazione è cambiata. Molti di questi spazi possono essere tranquillamente visitati. Qui vi proponiamo un itinerario che vi guiderà alla scoperta dei chiostri più belli di Reggio Emilia e provincia.
I Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia
I Chiostri di San Pietro fanno parte di un complesso monastico del XVI secolo, ubicato nel centro storico di Reggio Emilia. Sono due: uno di ridotte proporzioni dalla foggia tardo quattrocentesca e uno di ampia planimetria e di gusto manierista. Il chiostro piccolo, realizzato tra il 1524 e il 1525 da Bartolomeo Spani, è un edificio di raffinata semplicità, che costituisce un esempio di piena aderenza ai canoni rinascimentali. Invece il chiostro grande, realizzato circa sessanta anni dopo da Prospero e Francesco Pacchioni, presenta un aspetto tardo manierista di grande impatto che con la sua imponenza lascia letteralmente senza parole. Attivi e fruibili tutto l’anno, i chiostri attualmente ospitano attività permanenti, sia di carattere culturale sia di innovazione tecnologica e sociale.
Il Convento di San Domenico a Reggio Emilia
La seconda tappa dell’itinerario è il Convento di San Domenico, uno dei luoghi più suggestivi di Reggio Emilia, situato a pochi passi dai Chiostri di San Pietro. Fu costruito nella prima metà del XIII secolo e nel tempo fu arricchito con due chiostri monumentali che conservano nel loro aspetto l’aura di una storia originalissima. Sul più grande, risalente al XVI secolo, si affacciavano le celle dei frati, mentre in quello piccolo, posto a ridosso dell’antica chiesa dominicana, il passato si incontra col contemporaneo della scultura “Less Than” di Robert Morris. Nel passaggio fra il primo ed il secondo cortile, due lunette recano tracce di dipinti a fresco seicenteschi. Oggi i chiostri, altre ad essere la sede di Istoreco e dell’Istituto Musicale Peri-Merulo, ospitano uno spazio espositivo dedicato ai linguaggi della contemporaneità e della creatività giovanile.
Il Chiostro della Ghiara a Reggio Emilia
La tappa successiva è il Chiostro della Ghiara, anch’esso situato nel centro storico di Reggio Emilia. Visitabile dall’ingresso dell’Ostello della Ghiara, è attualmente un luogo di incontro dove è possibile godere di eventi culturali, spettacoli musicali, esposizioni e gustare le deliziose specialità della cucina emiliana. Fa parte della struttura annessa alla Basilica della Beata Vergine della Ghiara, la cui costruzione è legata al miracolo avvenuto il 29 aprile 1596 allorché il giovane Marchino, sordomuto dalla nascita, ottenne miracolosamente parola ed udito mentre pregava davanti a un’immagine della Madonna dipinta dal Bertone. La visita al chiostro e poi alla basilica vi permetterà di ammirare preziosi capolavori del primo Seicento emiliano.
I Chiostri della Corte Ospitale a Rubiera
Infine, l’ultima tappa dell’itinerario è la Corte Ospitale di Rubiera, posizionata a pochi chilometri da Reggio Emilia. Il complesso monumentale, risalente al XVI secolo, era uno dei più importanti ospedali per pellegrini che sorgevano fra Secchia ed Enza lungo il corso della via Emilia. Oggi è uno spazio aperto e abitato che vuole essere un generatore di processi creativi e culturali, sia per gli artisti che produce e ospita in residenza, sia per il territorio che la circonda. All’ingresso si può ammirare il chiostro principale (che d’estate ospita la rassegna teatrale L’Emilia e una notte), per poi scoprire un secondo chiostro, di dimensioni minori.
Foto © Chiostri di San Pietro
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