Cosa vedere a Reggio Emilia? Se siete stanchi delle solite attrazioni ecco un affascinante itinerario che tocca le principali opere ed edifici che caratterizzano la Reggio contemporanea.
L’itinerario non poteva che iniziare dalla Stazione di Reggio Emilia AV Mediopadana, situata a poco più di 15 km dal nostro agriturismo e a soli 4 km dal centro città. Oltre ad essere una delle principali stazioni dell’alta velocità del Nord Italia, è una bellissima opera di ingegneria e architettura progettata dal celebre architetto spagnolo Santiago Calatrava. La struttura, inaugurata nel 2013, è caratterizzata da un design futuristico. Interamente realizzata in acciaio dipinto di bianco e vetro, è composta da una successione ripetuta di 13 portali che si alternano generando una successione di 457 onde in movimento.
A questo punto l’itinerario prosegue verso il centro storico e le Ex Officine Meccaniche Reggiane, che sono state, con i suoi dodicimila dipendenti, la più grande fabbrica di Reggio Emilia. Oggi sono considerate uno dei più grandi laboratori di street art d’Europa. Anche se alcuni capannoni sono fatiscenti, si possono ammirare un gran numero di murales e di altre espressioni della creatività metropolitana più estemporanea. Nelle vicinanze si trova il Centro Internazionale Loris Malaguzzi allestito nell’ex complesso Locatelli. Il centro è un luogo di incontro nato per portare avanti l’opera e gli studi del pedagogista Loris Malaguzzi, il cui approccio al mondo dei bambini ha ispirato intere generazioni. Inaugurato nel 2006, comprende atelier, luoghi per formazione e ricerca, zone espositive e la sede di Reggio Children.
La tappa successiva è il complesso monumentale dei Chiostri di San Domenico, dove il passato si incontra con il contemporaneo. Qui si può ammirare l’opera “Less Than” realizzata nel 2005 dall’artista Robert Morris. Pensata appositamente per il segreto e silenzioso chiostro piccolo, raffigura un poderoso corpo acefalo curvo sotto il peso di un’anfora. La scultura in bronzo fa parte del progetto “Invito a…”, che tra il 2004 e il 2006 ha visto quattro protagonisti dell’arte internazionale realizzare opere permanenti per quattro luoghi storici della città. Ne fanno parte anche: “Whirls and Twirls 1” di Sol LeWitt, che si trova nella Biblioteca Panizzi; “L’Araba Fenice” di Luciano Fabro, presso la sede dell’Università di Modena e Reggio Emilia; e “Danza di astri e di stelle” di Eliseo Mattiacci, nel cortile della Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto.
L’itinerario continua poi con una visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, che affaccia maestosamente sulla centralissima Piazza Prampolini, occupandone quasi un intero lato. Edificata su un’antica costruzione romana intorno all’857, presenta uno spiccato stile romanico. La cattedrale è stato oggetto di un radicale restauro tra il 2003 e il 2010 con il contributo di noti artisti. Al suo interno si trovano diverse opere d’arte contemporanea, tra le quali si segnalano: la cattedra episcopale di Jannis Kounellis, l’altare dell’artista reggiano Claudio Parmeggiani, l’ambone decorato dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa, il candelabro pasquale dell’artista abruzzese Ettore Spalletti e le sculture di Giovanni Menada.
Infine, l’ultima tappa dell’itinerario dedicato a Reggio contemporanea è la Collezione Maramotti, un’incredibile raccolta di arte contemporanea ospitata all’interno del primo stabilimento della casa di moda Max Mara. L’edificio stesso, progettato nel 1957 dagli architetti Antonio Pastorini ed Eugenio Salvarani e convertito in spazi espositivi dall’architetto inglese Andrew Hapgood nel 2003, è una straordinaria opera di archeologia industriale. In esposizione vi sono oltre duecento opere raccolte dal 1945 a oggi, per lo più dipinti ma anche sculture e installazioni, rappresentative delle principali tendenze artistiche della seconda metà del XX secolo. Oltre alla collezione permanente, ospita anche interessanti mostre temporanee.
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