L’Emilia-Romagna è punteggiata da numerosi castelli che hanno visto battaglie, amori, intrighi e conquiste. Queste fortificazioni non sono solo testimoni di un glorioso passato ma spesso sono anche teatro di storie di fantasmi e presenze misteriose. Qui esploreremo le leggende di fantasmi che aleggiano intorno ai castelli di Reggio Emilia, Modena e Parma.
REGGIO EMILIA
Il fantasma di Everelina – Castello di Rossena
Il Castello di Rossena è un gioiello architettonico straordinario. Situato nell’omonimo borgo (nel comune di Canossa), venne costruito durante la seconda metà del X secolo, probabilmente nel 960, dal bisnonno di Matilde di Canossa, Adalberto Atto. Di fronte al castello si erge la Torre di Rossenella, detta anche Guardiola. Risalente al XII-XIII secolo, la torre rappresenta uno dei manufatti più interessanti dell’Appennino Reggiano.
Si narra che lo spettro di Everelina, protagonista di una triste storia d’amore, si aggiri da secoli nel castello. Figlia di un vassallo di Matilde di Canossa, Everelina, per sottrarsi alle nozze con un uomo che non amava, scelse di morire gettandosi nel dirupo dall’antica torre.
MODENA
Il fantasma di Messer Filippo – Torrione di Spilamberto
Il Torrione (o Torre Granda) di Spilamberto è la torre più alta del circuito di mura dell’antico castello. L’impianto originario risale alla prima metà del XIII secolo ma solo successivamente assunse le dimensioni e le caratteristiche attuali (sicuramente esisteva già nel 1344). Alta circa 30 metri, la torre è incorniciata nella parte superiore da merli ghibellini. Attualmente ospita una sezione del Museo Archeologico.
In seguito ai restauri, avvenuti a metà del XX secolo, fu scoperta una cella segreta (larga appena 2 metri per 1,50) con i muri interamente ricoperti da graffiti e iscrizioni (definiti i primi fumetti della storia) che raccontano la tragica storia cinquecentesca di Messer Filippo, un mercante che giunse a Spilamberto per offrire le proprie sete e mercanzie alla bella castellana di cui si era innamorato. Ma questo amore lo condusse alla morte. Leggenda vuole che nelle notti estive si possano udire i suoi lamenti.
PARMA
Il fantasma della Fata Bema – Castello di Montechiarugolo
Situato sulla riva sinistra del torrente Enza (a 20 chilometri da Parma e da Reggio Emilia), il Castello di Montechiarugolo è un luogo dal fascino intramontabile. Costruito da Guido Torelli nel XV secolo sui resti di un preesistente insediamento, mostra i tratti tipici dei castelli d’epoca tardo-medievale. Conserva diversi ambienti interni e un loggiato decorati con affreschi cinquecenteschi.
Secondo una leggenda, la bellissima Fata Bema giunse a Montechiarugolo nel 1593 per esercitare la sua magica arte. Il duca Ranuccio Farnese, affascinato e al tempo stesso spaventato, prima la imprigionò nelle segrete e poi condannò a morte il suo innamorato Pio Torelli, con esecuzione il 19 maggio 1612. La fata, amata e benvoluta dalla gente del borgo, non volle però allontanarsi da Montechiarugolo, ove rimase fino alla sua morte. Da allora ogni anno, allo scoccare della mezzanotte del 19 maggio, il fantasma della Bema appare sulle mura del castello, rivolta verso Parma, in attesa del ritorno dell’amato.
Il fantasma della dama Bianca Pellegrini – Castello di Torrechiara
Ubicato in posizione strategica su un’altura alla sinistra del fiume Parma, il Castello di Torrechiara (frazione del comune di Langhirano) è uno dei più notevoli esempi di architettura fortificata dell’Emilia-Romagna. Fu fatto costruire tra il 1448 e il 1460 dal conte Pier Maria Rossi come struttura difensiva ma anche come dimora dove potesse incontrare in segreto l’amante Bianca Pellegrini, la cui storia d’amore è celebrata dalla Camera d’Oro affrescata dal pittore lombardo Benedetto Bembo. Il castello è sede di numerosi spettacoli estivi ed è stato utilizzato come set di film e programmi televisivi, tra cui il celebre fantasy “Ladyhawke” (1985) diretto da Richard Donner con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick.
A ricordo del focoso amore, spesso i due spiriti ritornano nelle notti di luna piena nella famosa Camera d’Oro.
Il fantasma della fanciulla senza nome – Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense
La rocca fu eretta nel XV secolo a difesa del borgo fortificato di San Secondo. Prima fortezza medievale poi lussuosa residenza, fu abitata dalla famiglia dei Rossi, che ha segnato profondamente la storia del parmense, imponendosi come uno dei casati più illustri. Emergono il cortiletto e lo scalone d’onore, la superba sala delle Gesta Rossiane, le raffinate decorazioni in stucco delle sale dei Cesari e dell’Asino d’Oro. Occasionalmente ospita eventi all’interno o nel cortile esterno.
Si narra che una giovane quanto sconosciuta fanciulla fu trucidata a sangue freddo non ancora ventenne e che si aggiri certe sere, a mezzanotte, all’interno del maniero in guisa di fantasma. Secondo la leggenda vi sarebbe una presunta macchia di sangue nel punto in cui sarebbe stata assassinata, sul camino della Sala di Latona.
Il fantasma di Maria San Vitale – Rocca Sanvitale di Fontanellato
La Rocca Sanvitale è una maestosa fortezza eretta nel XIV secolo sui resti di una precedente torre fortificata. Nel corso del tempo è stata trasformata da fortezza difensiva a residenza dei nobili Conti Sanvitale, che l’hanno poi abitata per circa sei secoli. Al suo interno si trova la Saletta di Diana e Atteone, nota per gli affreschi manieristi realizzati nel 1524 da Francesco Mazzola detto il Parmigianino.
Leggenda narra che nella rocca si aggiri lo spirito buono della piccola Maria Costanza Sanvitale, nipote dell’imperatrice Maria Luigia d’Austria, che morì all’età di 5 anni e mezzo. Alcune persone raccontano di aver udito passi, una voce di bimba a chiamarli ed hanno visto ombre, in due sale in particolare: la Sala del Biliardo e la Sala da Ricevimento.
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